La Lega Navale Italiana sezione di Manfredonia nel luglio
del 1998, su invito dell’Istituto di Ricerca Tethys, accettò di intraprendere
un rapporto di collaborazione finalizzato ad una ricerca scientifica sul delfino
di Manfredonia.
L'Istituto di Ricerca Tethys di Milano, ritenendo che, la presenza del delfino Filippo nel Golfo di Manfredonia costituisse un'opportunità scientifica da non perdere, coinvolgeva per la ricerca una studentessa di Biologia dell'Università di Milano, che nell'ambito di un progetto di tesi, era interessata alla raccolta di dati riguardanti l'aspetto comportamentale del cetaceo in superficie.
Le osservazioni sono state condotte sia da terra che in mare senza l'ausilio di alcuna strumentazione.
Tale studio, quando sarà ultimato, dovrebbe consentire ai ricercatori di comprendere meglio alcuni aspetti comportamentali del delfino Filippo, mettendoli anche in relazione con quelli di altri tursiopi studiati in altre zone del Mediterraneo.
Ottobre 1998: analisi tossicologiche e genetiche.
Dal mese d'ottobre 1998, in più occasioni, alcuni ricercatori del Dipartimento di Biologia Ambientale dell'Università di Siena, hanno effettuato su Filippo delle biopsie periodiche (prelievi di campioni di epidermide e grasso), al fine di condurre uno studio per la valutazione dei meccanismi di accumulo e di detossificazione di sostanze (come i bifenili policlorurati) nei mammiferi marini.
Il dott. G. Bearzi in una sua comunicazione ci metteva al corrente che i ricercatori dell'Università di Siena,(dr. Letizia Marsili e dr. Gianni Neri), per la prima volta al mondo, erano riusciti in laboratorio a sviluppare un metodo per far crescere colture cellulari, partendo da poche cellule prelevate dai cetacei in natura.
Il primo tursiope al mondo che ha consentito di raggiungere quest'importante risultato è stato proprio il delfino Filippo.
Aprile 2000 : Congresso Annuale dell'European Cetacean Society.
I risultati preliminari dello studio comportamentale in superficie effettuato sul delfino Filippo, sono stati presentati dal dr. Giovanni Bearzi (presidente dell'Istituto Tethys di Milano) e da G. Barbieri, al Congresso Annuale dell'European Cetacean Society, tenutosi a Cork (Irlanda).
Febbraio 2001: la telemetria applicata allo studio del comportamento del tursiope solitario"Filippo".
Alcuni ricercatori e collaboratori dell'Istituto Tethys propongono alla Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia e al Comitato pro-Filippo, un interessante progetto di ricerca per uno studio pilota sul comportamento in immersione del delfino Filippo, utilizzando tecnologie avanzate non invasive mai realizzate in Europa sui tursiopi.
Il proposal s'intitola " LA TELEMETRIA APPLICATA ALLO STUDIO DEL COMPORTAMENTO DEL TURSIOPE SOLITARIO "FILIPPO".
Il progetto prevede l'applicazione sul dorso del delfino Filippo un V-TDR (velocità-time-depth-recorder) e una trasmittente. Tale strumentazione consentirebbe ai ricercatori del Tethys di registrare e raccogliere informazioni importanti sul comportamento in immersione del delfino Filippo.
Purtroppo, la natura non profit dello stesso Istituto e della Lega Navale Italiana sez. di Manfredonia, non ha reso attuabile il suddetto progetto, perché necessita di un adeguato finanziamento per la sua realizzazione.
La L.N.I sez. di Manfredonia e il Comitato per la tutela del delfino Filippo, si sono subito attivati per sollecitare e chiedere alle varie Istituzioni ed Enti (Comune, Provincia, Regione, Ente Parco, Ministeri vari, ecc…), un loro intervento per la relativa copertura finanziaria.
Estate 2002: aumentata la presenza ed i passaggi di branchi di stenelle, tursiopi e tartarughe.
Il nostro golfo da sempre ospita alcune specie di delfini, ma quest'anno in particolare si è registrato un notevole incremento delle presenze e dei passaggi di branchi di stenelle, tursiopi e tartarughe.
Non sarebbe il caso di istituire un centro di osservazione del fenomeno sotto l'egida di qualificati istituti di ricerca che potrebbero avvalersi della disponibilità e collaborazione del Comitato di tutela el delfino Filippo?
Luglio 1998
Alcuni soci della suddetta sezione della LNI e il sub Lino Sdanga contribuirono
fattivamente alla raccolta dei dati per la ricerca fornendo alla studentessa
notizie, foto e filmati riguardanti il delfino Filippo. La sezione della LNI
di Manfredonia assicurò inoltre la disponibilità delle strutture
e l’utilizzo di un gommone per le uscite in mare.
Settembre 1998
E IL DIPARTIMENTO DI BIOLOGIA AMBIENTALE DELL'UNIVERSITA' DI SIENA
Filippo e la ricerca
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